Palazzo Arcivescovile - Lido Kursaal

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Palazzo Arcivescovile

P.zza Duomo ↔, 88900 - Crotone

Il Palazzo Arcivescivile è la sede e la residenza dell' Arcivescovo della diocesi di Crotone e Santa Severina.
Durante la sua evoluzione, la sua posizione nel tempo non è cambiata, da sempre situato di fianco alla cattedrale, fu edificato originariamente intorno al XV secolo, essendo più volte oggetto di restauri e ricostruzioni a causa di numerosi eventi bellici e naturali che caratterizzarono lo sviluppo di tutta la città.
Il Palazzo comprendeva una serie di abitazioni ed al pian terreno erano presenti 11 botteghe, fra i quali anche 2 magazzini per la conservazione del grano.
Durante il vescovado di Thomas Montibus, venne ceduto ai conventuali un magazzino per le loro necessità.
Nei primi decenni del 1600 l' edificio presentava già vistosi segni di precarietà strutturale.



Per renderlo vivibile venne speso molto tempo e denaro, ma le opere richiesero un altro intervento, quando nel 1691 fu scosso da un terremoto e quindi ricostruito nelle parti lese e restaurato successivamente.
Tra le 11 botteghe presenti sul prospetto principale, una era destinata ad archivio storico della città.
Con la morte del vescovo Michele Guardia, dalla compilazione dell' inventario, veniamo a conoscenza che la dimora vescovile era costituita da: un ' anticamera, un oratorio, un' anticamera d' inverno, una cucina ed un cellaro.
Nell' oratorio erano presenti un altare in legno e vari arredamenti pregiati, mentre nel cellaro venivano custodite le botti del vino.

Dopo un periodo di trascuratezza , con l' avvento del Vescovo Gaetano Costa, cominciò l' opera di riparazione.
In seguito il palazzo venne danneggiato da un incendio, sviluppatosi da una delle botteghe sottostanti, ed è proprio in questo incendio che andarono perdute le documentazioni curiali e le scritture della città.
L' edificio venne successivamente recuperato grazie al Vescovo Luigi Laterza, che grazie ad alcuni contributi statali ebbe la facoltà di poter effettuare un ampliamento, realizzando un unico plesso con la cattedrale del seminario.
Successivamente, il palazzo, divenne più capiente con la sopraelevazione del 2° piano, con la costruzione di numerosi locali, sede di 2 istituti scolastici superiori.
Al tempo della ribellione del Marchese di Crotone Antonio Centelles nel 1444, la città venne conquistata dal Re Alfonso d' Aragona, con conseguente distruzione della cattedrale, del palazzo arcivescovile e dell' archivio dove venivano custoditi gli antichi privilegi e le scritture della chiesa.
Lo stato di abbandono durò per tutta la metà del 400, grazie all' assenteismo del vescovo Giovanni Ebu, il quale si faceva portare a Roma tutte le entrate della mensa.
L' Università chiese un intervento deciso, con conseguente riparazione della sede arcivescovile e ricostruzione della cattedrale da parte del Vescovo Antonio Lucifero, che però distrusse il tempio di Hera Lacinia per recuperarne i materiali.
A metà del 500 l' episcopio era posto tra la cattedrale, la piazza duomo, le mura della città ed il monastero di S. Francesco.
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